Inauguriamo il nuovo corso con una prima, importante, collaborazione al blog. Capitan Skioppetti, infatti, essndo fermo da lungo tempo per i noti problemi fisici al ginocchio, ha avuto modo di visionare caterve di film e li andrà a recensire per noi in questa nuova entusiasmante rubrica: "Visti dal Capitano". Come noterete, in questa prima fase, il Capitano sta vivendo un'infatuazione per lo stile di Ghezzi...
Ecco a voi "Barbezieux debile", di Bostoi, un vecchio lungometraggio sanmarinese del 1594, che puo' essere visto come un eliottiano ritratto del sistema di un ermetismo triste. "Barbezieux debile" viene reso da Bostoi come un pot-pourri pleonastico di casualita', un mescolone un insieme pleonastico di disposizioni luminose. Probabilmente in una Weltanschaaung di estraniamento causata da precessioni causa-effetto certamente colte, e di dubbio gusto, il regista Bostoi si potrebbe vedere autoconformisticamente tagliente, narrando del senso del progresso rispetto alle preterdisposizioni luminose di Eisenstein. In effetti ritengo che Bodsoix non abbia ragione quando afferma che il capolavoro di Bostoi sia soltanto un esercizio registico attraverso un uso eccessivo di disposizioni luminose, e basta. Ovviamente, confrontando "Barbezieux debile" con "Le chien tatillon est mort", ci si puo' rendere conto che fa sempre la sua presenza una sensazione di catarsi che e' un po' tipico di Bostoi. In effetti credo comunque che Moirdeaux sia in torto quando asserisce che il capolavoro di Bostoi sia solo una sequenza di disposizioni luminose. Forse, paragonando "Barbezieux debile" a "Un fleur imbu est mort", di Mijatowskij, ci si puo' rendere conto che e' presente in "Barbezieux debile" un sentore di smarrimento che non troveremo in film come "Die UberWasche" o "Mon homme tatillon est mort". Ci si accorge che in un ambiente di estraniamento derivato da presenze sceniche indubbiamente oniriche, il soggetto potrebbe essere visto kafkianamente gelido, raccontando del senso della politica confrontato alle casualita' di Eisenstein. |
da chi si rifornisce il sommo maestro Enrico Ghezzi? no perchè a giudicare dagli effetti che ha sulla sua corteccia cerebrale, sembra roba tosta!!